Contrariamente a quanto spesso si pensa, il coniuge infedele non subisce automaticamente delle “sanzioni” sul piano economico al momento della separazione.
E’ quindi importante che l’avvocato valuti attentamente con il coniuge tradito una serie di circostanze, per non portare il cliente a condurre una battaglia che potrebbe rivelarsi “infruttuosa” con ulteriore aggravio di tempi e costi della causa, ed ulteriori frustrazioni sul piano morale.
CONDIZIONI DELLA PRONUNCIA DI ADDEBITO DELLA SEPARAZIONE
Chiariamo preliminarmente che il tradimento, pur se moralmente deprecabile, non sempre rileva ed ha conseguenze sul piano giuridico.
Affinché l’infedeltà conduca all’addebito della separazione, ovvero alla dichiarazione con cui il Giudice imputa al coniuge infedele la responsabilità per la fine del matrimonio, è necessario che il tradimento:
1) sia avvenuto durante il matrimonio
2) sia stato la causa determinante la fine del legame coniugale
Solo la contemporanea presenza di questi due requisiti – che devono essere provati dal coniuge tradito – può quindi consentire di richiedere al coniuge infedele l’addebito della separazione.
CONSEGUENZE DELLA PRONUNCIA DI ADDEBITO DELLA SEPARAZIONE
Le conseguenze della pronuncia di addebito sono:
- la perdita del diritto al mantenimento;
- la perdita dei diritti successori.
TRADIMENTO E PERDITA DEL DIRITTO AL MANTENIMENTO
L’addebito della separazione NON comporta automaticamente l’obbligo di mantenere il coniuge che è stato tradito.
- L’obbligo di mantenere l’ex coniuge dipende solo dalla disparità di reddito all’interno della coppia e dall’impossibilità, da parte di uno dei due coniugi, di provvedere da solo al proprio mantenimento.
Se quindi a tradire dovesse essere il coniuge più benestante, l’altro avrà diritto al mantenimento non perché è stato vittima di adulterio ma perché non è economicamente autosufficiente o, pur essendolo, non è in grado di mantenere lo stesso tenore di vita goduto in costanza di matrimonio.
In poche parole, il coniuge più debole economicamente avrebbe il diritto al mantenimento anche se non vi fosse stata alcuna infedeltà.
- Al contrario, chi tradisce non può chiedere il mantenimento all’ex coniuge, neanche se le proprie condizioni economiche non gli consentono di mantenere il tenore di vita avuto in costanza di matrimonio.
Quindi, se a tradire dovesse essere proprio il coniuge economicamente più debole, quello col reddito più basso, questi non avrà diritto al mantenimento.
TRADIMENTO E PERDITA DEI DIRITTI SUCCESSORI
Il coniuge separato è erede “legittimario” dell’altro. Questo significa che il coniuge separato non può mai essere completamente escluso dall’eredità e, in caso di morte dell’ex, erediterà in ogni caso una quota del suo patrimonio.
Questo diritto si estingue solo con il divorzio.
Tuttavia, nel caso in cui la separazione sia stata addebitata al coniuge superstite tutti i suoi diritti successori decadranno.
Quindi se dovesse decedere il coniuge che è stato tradito, l’altro non potrà mai divenire suo erede.
Non esitare a contattarmi se l’argomento Ti interessa direttamente o comunque ha stimolato la Tua curiosità.