Il 18 novembre 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto attuativo del disegno di legge con cui il Governo era stato delegato ad adottare misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale.

Gli obiettivi che si vorrebbero perseguire con questa misura sono tre: favorire la natalità, sostenere la genitorialità e promuovere l’occupazione femminile.

Ma cos’è l’assegno unico? Chi ne ha diritto? Come funziona?

Ecco una piccola guida con la risposta alle domande più frequenti.

Cos’è l’assegno unico universale?

L’assegno unico si chiama universale perché sarà erogato a tutti i nuclei familiari che hanno figli, nei limiti delle risorse disponibili, in base all’ISEE del nucleo e all’età dei figli a carico.
Si chiama assegno unico perché al suo interno saranno comprese tutte le detrazioni, gli incentivi, gli assegni, gli sgravi e i mini bonus già previsti per le famiglie italiane con figli, che resteranno attivi fino all’entrata a regime dell’assegno unico e universale.
Pertanto quando l’assegno unico entrerà a regime andrà a sostituire: l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, l’assegno di natalità, il premio alla nascita, il fondo di sostegno alla natalità, le detrazioni fiscali, l’assegno per il nucleo familiare e gli assegni familiari fino ad ora percepiti da chi ne aveva il diritto.

A chi spetta?

L’assegno unico essendo universale è destinato a tutte le famiglie con prole.
Viene riconosciuto a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni dei figli (limite di età che non è previsto se il figlio è disabile).
In presenza di una crisi coniugale che porta alla separazione o al divorzio, se i coniugi non si accordano diversamente, l’assegno spetta al genitore presso cui risiedono i figli.
L’assegno unico per i figli maggiorenni, dai 18 ai 21 anni può essere corrisposto in via diretta ai figli (solo se risultano iscritti a un corso professionale o di laurea, se svolgono tirocinio o un’attività lavorativa retribuita, se sono occupati nel servizio civile o se risultano in stato di disoccupazione e in cerca di un lavoro presso un centro per l’impiego).
L’assegno unico sarà compatibile con il reddito di cittadinanza (ai fini della determinazione del suo ammontare si terrà conto della quota del beneficio di cittadinanza spettante ai minori.

 

Quali sono i requisiti di accesso?

  • Possesso della cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione europea o di uno Stato non appartenente all’Unione europea o del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca per un periodo superiore a sei mesi;
  • Assoggettamento al pagamento dell’imposta sul reddito nel territorio italiano
    residenza o domicilio nel territorio italiano;
  • residenza in Italia per almeno due anni, anche se non in modo continuativo, o titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, o determinato purché della durata minima di 2 anni.

 

A quanto ammonta l’assegno unico? 

  • L’importo dell’assegno unico e universale varia in base al variare dall’ISEE del nucleo familiare e alla presenza al suo interno di più figli o di figli con disabilità.
  • L’importo dell’assegno in ogni caso è maggiorato rispetto a quello previsto per i figli minorenni e per quelli di maggiore età a carico se ricorrono le seguenti ipotesi:
      • se nascono altri figli dopo il secondo;
      • se le madri hanno un’età inferiore ai 21 anni;
      • se nascono figli con disabilità, sono previste maggiorazioni che variano anche in base al grado della disabilità.

 

Da quando decorre l’assegno

Le domande potranno essere inoltrate a partire da gennaio 2022, ma l’erogazione vera e propria inizierà a marzo 2022.

Non esitare a contattarmi se l’argomento Ti interessa direttamente o comunque ha stimolato la Tua curiosità.

Contatti

Serena Polo

Avvocato a Bassano del Grappa (VI)